Luoghi di Montalbano a Ragusa

Vigata a Ragusa!

L’incantevole Vigata deve la sua bellezza anche a Ragusa. Riconoscerete la città di Montalbano ammirando il Duomo di San Giorgio e il Circolo di Conversazione, visitando il Castello di Donnafugata e la Cattedrale di San Giovanni. Passeggiando per Ragusa rivivrete le atmosfere viste in tv.

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I luoghi di Montalbano a Ragusa

La guida con i luoghi in cui è stata girata la serie Il commissario Montalbano a Ragusa Superiore e Ragusa Ibla

Montalbano a Ragusa Ibla

Il panorama di Ibla con la cupola del Duomo illuminata compare alle spalle di Montalbano nella puntata Una lama di luce, quando il Commissario, ospite dell’emittente di Vigata Rete Libera, rilascia un’intervista.

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Il Duomo di San Giorgio e la piazza di Ragusa Ibla ritornano in molti episodi della serie tv. Tutte le volte che il Commissario si ferma nel piazza centrale o nella Chiesa di Madre di Vigata ammiriamo il superbo barocco di Ragusa Ibla, della sua piazza e del Duomo. Nell’episodio Gli arancini di Montalbano il Commissario si reca in un bar della piazza e ordina a Pasquale, figlio della sua cameriera Adelina, una granita al caffè. Montalbano in quel caso non vuole godersi la squisita granita ma vuole interrogare il giovane che porta via con sé.

La chiesa e i palazzi intorno a piazza Duomo sono presenti in quasi tutti gli episodi, magari non sempre riconoscibili al primo sguardo, ma con i nostri racconti sarà come vivere a Vigata!

Circolo di Conversazione

Su piazza Duomo si affaccia il Circolo di Conversazione luogo in cui Montalbano va spesso a rompere i cabbasisi al dottor Pasquano intento a giocare a carte. Tante le scene girate all’interno e all’esterno del Circolo. Nell’episodio La luna di carta il Commissario entra nelle fumose stanze del Circolo, tra notabili e ricchi di Vigata che giocano a carte, e incontra l’infastidito Pasquano che con finta cortesia e battute ironiche risponde alle domande di Montalbano.

Poco distante dal Circolo, a Piazza Pola, per alcuni episodi è stato trasferito il Commissariato di Vigata ospitato nel palazzo della Direzione Municipale. In Le ali della sfinge Montalbano esce dal Commissariato e viene chiamato dal signor Beniamino Graceffa che, nascosto dietro il portone della chiesa di San Giuseppe, attira l’attenzione del Commissario per fargli una confidenza. Dentro la chiesa, al riparo da occhi e orecchie indiscrete, l’anziano signore, che non disdegna le attenzioni di giovani donne con cui fa «cose delicate», racconta un particolare molto utile alle indagini.

La strada che unisce questi luoghi, Corso XXV Aprile, è spesso percorsa da Montalbano e dagli altri personaggi della serie tv. Anche il Giovane Montalbano passerà da questa strada, con lui anche il vicecommissario Mimì Augello. Nell’episodio Ritorno alle origini, un giovanissimo Mimì appare per la prima volta e mostra i tratti caratteristici del suo carattere: seduto in un bar del corso ordina un liquore allo zabaglione e trascorre lunghi minuti ad osservare le bellissime donne che gli passano davanti. Sguardi ammiccanti prima del turbolento incontro con Salvo Montalbano.

Sulla stessa strada c’è anche il Ristorante da Calogero, luogo in cui Montalbano, nei primi episodi della serie tv, è solito mangiare. Ne Il Ladro di merendine Montalbano appena arrivato al ristorante chiama Livia per sapere se è arrivata a casa ma interrompe bruscamente la telefonata perché gli vengono servite le alicette impanate e fritte. Per l’ennesima volta Calogero «costringe a peccare» di gola il Commissario.

Gli arancini di Montalbano il Commissario si trova ad indagare sulla morte di una coppia precipitata con l’auto in un burrone. Le sue indagini lo portano in via Capitano Bocchieri, la strada che corre a fianco del Duomo di Ragusa. Montalbano vuole sentire l’avvocato Cutrò e lo va trovare nella sua casa a Palazzo La Rocca. Un incontro aspro e privo di elementi utili per il Commissario che proprio quando sta per andare via ottiene le risposte che cercava dal portinaio dello stabile.

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In via Conte di Cabrera invece si trova la casa del maestro Cataldo Barbera, il virtuoso musicista che tutti i giorni suona per la signora Clementina Vasile Cozzo che ascolta i concerti da casa sua, proprio sotto quella del violinista. Il maestro sarà molto prezioso per Montalbano, anche grazie a lui riuscirà a scoprire l’assassino della signora Michele Li Calzi risolvendo l’enigma che avvolge l’episodio La voce del violino.

Giardino Ibleo

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Il Giardino Ibleo si trova non molto distante dal ristorante. A Vigata il giardino comunale diventa una signorile casa di cura in cui Montalbano si reca nell’episodio La luna di carta. Nei viali alberati del giardino il Commissario incontra un vecchio ladro a cui mostra una chiave per scoprire cosa può aprire.

Tra i viali del parco prende le mosse e si conclude l’episodio Un diario del ’43 e molti altri episodi.

Latomie di Cava Gonfalone

Nascoste tra la vegetazione di uno stretto canyon, scavate in un costone di roccia sotto le abitazioni di Ragusa, le Latomie di Cava Gonfalone sono uno spettacolare esempio di archeologia industriale. Le grandi cave di pietra usate per costruire la città sono state trasformate in un parco di pietra con un teatro scavato nella roccia.

Proprio nel teatro della cava Montalbano fa incontrare i vertici delle famiglie mafiose di Vigata: i Cuffaro e i Sinagra. Nella puntata Par condicio il commissario è alla ricerca di una ragazza straniera mentre tra le due famiglie scoppia una guerra. I due casi, legati tra loro, vengono risolti da Montalbano costringendo i mafiosi ad una tregua.

Montalbano a Ragusa Superiore

Diverse volte il commissario si trova a passare da Piazza San Giovanni, nell’episodio Il campo del vasaio Salvo Montalbano attraversa tutta la piazza e entra in uno dei bassi sotto il sagrato della Cattedrale. Entra nella Macelleria Pecorini ma non farà acquisti perché la sua intenzione è quella di raccogliere indizi quindi si finge smemorato e non compra nulla.

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L’imponente facciata della cattedrale di San Giovanni e la piazza ritornano nello stesso episodio per farci conoscere l’epilogo dell’indagine in cui è protagonista Belen Rodriguez nei panni della bella Dolores.

Ponte Vecchio

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Nelle battute iniziali della puntata Il ladro di merendine l’agente Catarella avverte un nervosissimo Montalbano di un morto dentro un ascensore. Il Commissario e i suoi corrono verso il luogo del delitto percorrendo il Ponte Vecchio. Iniziano così le indagini sull’omicidio del signor La Pecora, un rompicapo che si gioca su piani diversi, anche quelli percorsi dall’ascensore.

Piazza del Popolo e Palazzo delle Poste

Piazza del Popolo viene ritrovato un cadavere, Nenè Sanfilippo è stato assassinato davanti il portone di casa sua. Montalbano appena rientrato dalla sua nuotata mattutina risponde al telefono: è Fazio che lo informa dell’omicidio. Così si apre La gita a Tindari e da Piazza del Popolo inizia una nuova indagine del Commissario. Nella finzione cinematografica e nella realtà il nome della piazza è uguale, mentre l’elegante palazzo scelto come abitazione di Sanfilippo nella realtà, curiosamente, ospita anche un’agenzia investigativa.

Il Palazzo delle Poste appare nell’episodio La forma dell’acqua, sullo schermo scorrono le immagini di Retelibera mentre il giornalista Nicolò Zito racconta la vita e le vicende politiche dell’ingegner Luparello da poco scomparso. Un angolo dello stesso palazzo è visibile anche in L’odore della notte quando il Commissario aspetta all’uscita di casa Michela Manganaro, assistente di un truffatore di Vigata, su cui Montalbano indaga. Il palazzo in cui abita la giovane è un ufficio del Comune di Ragusa in via Rapisardi a pochi passi da Piazza Matteotti.

Il commissario arriva a Marina di Ragusa in seguito ad un omicidio. Dopo tre scippi sospetti ai danni di anziane donne di Vigata, sul lungomare Mediterraneo l’ennesima aggressione finisce tragicamente. Uscita da casa propria, una di quelle che si affacciano sul lungomare, la signora Angela Biondolillo viene uccisa con un colpo di pistola. A Montalbano tocca sciogliere anche questo nodo prima di chiudere le indagini dell’episodio Il gatto e il cardellino.

Castello di Donnafugata

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Il Castello di Donnafugata è stato scelto per ricostruire la casa del capomafia Balduccio Sinagra. Montalbano si reca nel Castello più volte per incontrare il boss, a volte l’anziano capomafia lo attende sulla balconata, altre all’interno delle stanze. Anche il giardino appare nella serie tv, nell’episodio La gita a Tindari i coniugi Griffo vengono ritrovati dentro al labirinto, mentre in La pista di sabbia Montalbano cede alla corte della bella Rachele in una stalla del giardino. Il Castello di Donnafugata avrà incantato anche Luca Zingaretti, l’attore che ha dato il volto a Montalbano, tanto da fargli scegliere questa residenza nobiliare per il suo matrimonio.

Grotta delle Trabacche

Il Commissario Montalbano scopre la Grotta delle Trabacche nell’episodio Il cane di Terracotta quando un ex capomafia lo invita a cercare una grotta alla montagna del Crasto. Inizialmente Montalbano si accorgerà solo della presenza di un arsenale di armi, ma la sua curiosità lo spingerà a fare altre ricerche e a scoprire un altro segreto custodito dalla caverna: troverà la tomba di due amanti assassinati e vegliati da un cane di terracotta. Il Commissario riuscirà a risolvere anche il mistero dei due amanti sepolti nella grotta e libererà l’amore di Mario e Lisetta.

La Grotta delle Trabacche si trova nella campagna ragusana e per essere raggiunta bisogna camminare su sentieri sterrati per circa 30 minuti.

Ville e masserie

L’Eremo della Giubiliana è una dimora storica, nel XII secolo faceva parte di un antico feudo ecclesiastico. Recentemente, la tenuta è stata ristrutturata facendone un hotel. Questa location è stata scelta per ambientare la casa di Michela Li Calzi la donna trovata morta su cui Montalbano indaga nell’episodio La voce del violino.

Villa Criscione è un insediamento fortificato che fa parte di un sistema difensivo fatto da casali e masserie dell’altopiano ibleo. La struttura originaria risale alla fine del ‘500, nei campi intorno alla villa venivano coltivati mandorle, carrubi e grano. La tenuta verrà parzialmente trasformata all’inizio del ‘900, oggi è una elegante sala trattenimenti. Nell’episodio La forma dell’acqua la villa è diventata la residenza della famiglia Luparello, qui il commissario Montalbano incontrerà la moglie dell’ingegnere trovato morto alla Mannara.

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