La Festa di San Giovanni a Vittoria è il momento in cui tutta la città si unisce per celebrare il proprio patrono. In passato la festa si celebrava il 24 giugno, ma nei primi anni del XX secolo la festa fu spostata alla prima domenica di luglio per dare la possibilità ai contadini e ai mezzadri di prenderne parte dopo la raccolta del grano e delle fave.
Nel 2019 la Festa di San Giovanni si terrà l’7 luglio con celebrazioni religiose, eventi e sfilata di carretti siciliani.
Festa di San Giovanni: u Viaggiu
La festa in onore del Battista inizia il 23 giugno quando i devoti iniziano u Viaggiu (il viaggio), un pellegrinaggio a piedi che parte dalle città vicine a Vittoria e si conclude alle 4.30 del 24 giugno. I pellegrinaggi proseguono per tutta la giornata e toccano le diverse chiese della cittadina.
La processione della domenica
Il momento più importante e sentito della Festa di San Giovanni rimane la domenica pomeriggio quando il simulacro del santo attraversa la città. La processione è animata da tantissimi devoti, molti di questi si impegnano in un voto e percorrono tutto il tragitto scalzi e in preghiera. La processione viene chiusa a tarda notte da un grande spettacolo pirotecnico.
Festa di San Giovanni a Gennaio
La festa in onore del Santo patrono si celebra anche l’11 Gennaio, a ricordo del terribile terremoto che nel 1693 distrusse la Sicilia sud-orientale. Le prime scosse furono avvertite la sera del venerdì 9 gennaio e causarono gravissimi danni e centinaia di morti. La scossa più forte e spaventosa si verificò domenica 11 alle 21 quando le chiese erano piene di fedeli. Vittoria registrò pochi morti ma furono gravemente danneggiate la chiesa Madre e due conventi, quello delle Grazie e quello di San Francesco di Paola. In quell’occasione la città attribuì a San Giovanni il merito di averla salvata dal terremoto che aveva devastato le città vicine e lo elesse a suo patrono.
Le leggende
Due leggende aggiungono fascino al culto di San Giovanni. La prima narra che la statua di San Giovanni fu trovata decapitata dopo il sisma, questo segno fu interpretato come un sacrificio che salvarono la sua chiesa e la città. Secondo un’altra leggenda i vittoriesi non sapevano quale santo ringraziare per essersi salvati, decisero quindi di mettere nomi in un’urna e sorteggiarli. Per tre volte di seguito sarebbe venuto fuori il nome di San Giovanni. In verità esiste una precisa disposizione delle autorità spagnole dell’epoca che nell’approssimarsi del primo anniversario del sisma stabilì che ciascuna città rendesse onore al suo santo protettore.