Il Castello di Donnafugata è un’enorme dimora nobiliare ottocentesca che tutti chiamano castello. Il mirabile palazzo voluto dal barone di Donnafugata mostra elementi settecenteschi, neoclassici e gotici. È circondato da un enorme parco con piante esotiche, un labirinto e scherzi.
Visite guidate al Castello di Donnafugata
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Al Castello di Donnafugata proponiamo visite guidate private e visite guidate di gruppo. Contattaci per organizzare visite guidate su misura o per valutare la partecipazione ad una visita già in programma.
Per organizzare una visita guidata al Castello di Donnafugata contattaci: info@visitvigata.com o 350 0959576 (telefono e WhatsApp).
Donnafugata tra storie e leggende
Il castello prende il nome dal feudo Donnafugata, il toponimo deriva dalla corruzione della frase Ayn As Jafat, in arabo fonte della salute. Secondo una leggenda il nome potrebbe derivare da donna-fuggita e sarebbe legato alla regina Bianca di Navarra, rinchiusa nel castello da Bernardo Cabrera, conte di Modica. La regina con la sua fuga avrebbe dato nome al castello, ma per quanto affascinante sia la storia rimane solo una leggenda.
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Nonostante tutti lo chiamino castello, quella che ammiriamo è una nobile dimora di villeggiatura più che un castello vero e proprio. Nei primi anni del XIX secolo, Francesco Maria Arezzo, barone di Donnafugata, decise di costruire la residenza ampliando le antiche dimore all’interno del feudo. Il nucleo centrale è costituito da un antico palazzo duecentesco attorno al quale si sviluppò il castello.
Nella parte bassa del prospetto si aprono due portoni, sopra di essi un’ampia balconata corre per tutta la lunghezza della facciata intervallata da porte ad arco a tutto sesto in stile gotico, al loro fianco sculture di figure femminili stanno al riparo dentro piccole nicchie. Sul lato destro una scalinata, introdotta da due leoni e conclusa da due sfingi, permette di salire sulla balconata che alle due estremità è chiusa da due torrette. In alto, invece, la parte più interessante del prospetto: una loggia con un doppio colonnato e archi in stile gotico.
Il castello non risponde ad uno stile omogeneo ma è caratterizzato da linguaggi artistici e architettonici diversi: elementi settecenteschi, neoclassici e gotici convivono insieme. Lungo i lati, alle spalle del prospetto, un fossato e due torri (una circolare e una quadrata) proteggono il castello e ci riportano all’immaginario medievale.
Perdersi nelle 120 stanze e nel labirinto
La residenza è circondata da un parco di otto ettari. Grandi ficus, specie mediterranee e esotiche coprono una vasta area ricca di sorprese: un tempietto circolare, una caffeaus, grotte artificiali con finte stalattiti e un grande labirinto con muri a secco.
All’interno 120 lussuose stanze sono divise su tre piani. Tra gli sfarzosi saloni si respira ancora l’atmosfera dell’aristocrazia siciliana di fine Ottocento. Si può passare dalla sala della musica arredata con pianoforti, alla pinacoteca, dalla sala degli specchi a quella degli stemmi in cui sono presenti i blasoni delle famiglie nobili siciliane.
Il Castello di Donnafugata e Montalbano
La residenza nobiliare è stata scelta per ricostruire la casa del capomafia Balduccio Sinagra. Montalbano si reca al Castello più volte per incontrare il boss. A volte l’anziano capomafia lo attende sulla balconata altre all’interno delle stanze.
Anche il giardino appare nella serie tv, nell’episodio “La gita a Tindari” i coniugi Griffo vengono ritrovati dentro al labirinto, mentre in “La pista di sabbia” Montalbano cede alla corte della bella Rachele in una stalla del giardino. Il Castello di Donnafugata ha incantato anche Luca Zingaretti, l’attore che ha dato il volto a Montalbano, ha scelto questa residenza per celebrare il suo matrimonio.