Cavalcata di San Giuseppe a Scicli

La Cavalcata di San Giuseppe di Scicli, insieme alla festa della Madonna delle Milizie e al Gioia di Pasqua, è una delle feste di primavera che animano il comune ibleo tra marzo e maggio. Ogni anno, per celebrare San Giuseppe, si inscena la fuga in Egitto con una cavalcata che ha per protagonisti meravigliosi cavalli bardati.

Edizione 2024 – dal 15 al 17 marzo.

Una speciale infiorata a cavallo!

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La festa di San Giuseppe è una speciale infiorata a cavallo che incuriosisce i visitatori e rimane molto amata dagli sciclitani.

La preparazione della Cavalcata inizia mesi prima, quando i gruppi di bardatori iniziano a lavorare ai “manti”, le bardature che i cavalli porteranno durante la sfilata. L’unico fiore ammesso per la decorazione dei “manti” è la violaciocca, “u balucu” nel dialetto locale. I disegni raccontano la Sacra Famiglia e la fuga in Egitto, non sono rari simboli sacri che richiamano la tradizione cattolica e quella locale. Angeli, calici e ostie sono spesso presenti insieme a trame che ricordano decori barocchi e scorci di Scicli.

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Foto da Ragusanews

Le bardature sono vere e proprie opere d’arte che durano pochi giorni, quando appassiscono i fiori scompaiono i disegni.

I cavalieri che accompagnano i cavalli bardati sono vestiti con il tradizionale abito: pantaloni di velluto nero, gilet dello stesso colore, camicia bianca e stivali neri. In testa indossano la “burritta”, il tipico copricapo, al collo legano un fazzoletto rosso, mentre alla vinta portano una fascia colorata che penzola. Durante la festa, per manifestare la loro devozione nei confronti a San Giuseppe, sono soliti urlare: «Patrià, Patrià, Patriaaaarca!!!»

Anno dopo anno i gruppi di bardatori tentano di superarsi e molti di loro propongono dei coloratissimi “manti” che stupiscono e incantano per la grande bellezza. In passato i “manti” venivano creati intessendo mazzetti di fiori su sacchi di juta, oggi si usano spugna, colla e altri materiali che migliorano la resa dell’opera.

La Cavalcata di San Giuseppe è una festa molto antica, con molta probabilità fa parte dei drammi sacri che si inscenavano nel Medioevo per propiziare i raccolti. Via via la festa è entrata a far parte dei riti Cristiani fino a diventare una festa religiosa dedicata a San Giuseppe, il Santo Patriarca. Nel 2011 è stata inserita, insieme alla festa della Madonna delle Milizie, al Gioia e alle Canzoncine all’Immacolata, nel registro delle Eredità Immateriali tutelate dall’Unesco.

Visita Scicli durante la festa

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a Scicli, Modica e Ragusa

Il sabato, la sera della festa

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Foto di Salvatore Pluchino

La festa di San Giuseppe si tiene, di solito, il primo sabato dopo il 19 marzo. La sera della Cavalcata, intorno alle 19.00, i cavalli bardati e i loro cavalieri si radunano davanti la chiesa di San Giuseppe e si dirigono in piazza Italia. Qui, dopo un trionfale ingresso, sfilano per essere ammirati dal pubblico e dalla giuria che valuta i “manti” ed eleggerà il migliore. La competizione è molto sentita, tutti i partecipanti si impegnano al massimo e nessuno vuole perdere.

Dopo numerosi giri intorno alla piazza il corteo di cavalli bardati, con in testa la Sacra Famiglia, comincia la processione per le vie di Scicli. In alcuni dei quartieri il corteo viene accolto dai tradizionali falò, qui i cavalieri ricevano carne, dolci e vino. Sono tantissimi i cavalli che seguono la processione, oltre a quelli bardati molti altri seguono il corteo con i rumorosi “filari”, i tradizionali campanacci che ogni cavallo indossa.

Al termine del lungo giro tutti i cavalli si ritrovano davanti la chiesa di San Giuseppe, qui verranno premiate le bardature più belle ed eletta la migliore in assoluto. Il momento della premiazione è molto intenso e viene vissuto in silenzio, una volta proclamato il vincitore i cavalieri urlano la loro gioia: «Patrià, Patrià, Patriaaaarca!!!» Con la premiazione si chiude la prima giornata di festeggiamenti.

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La domenica della festa

La domenica mattina i cavalieri si ritrovano davanti la chiesa di San Giuseppe ed espongono i loro “manti” poggiati su piedistalli. Il pubblico può ammirare così da vicino queste incredibili creazioni mentre i partecipanti commentano l’edizione della festa. Il pomeriggio centinaia di cavalli si ritrovano per la sfilata che segue la statua di San Giuseppe. Dopo un lungo giro per tutto il paese la processione si conclude rientrando in chiesa. Qui, la sera, si ripete la tradizionale Cena di San Giuseppe, un’asta di beneficenza in cui vengono battuti oggetti d’artigianato, dolci e altri doni che i fedeli offrono alla parrocchia affinché possa raccogliere dei fondi.

Il fuoco e i falò

In passato il fuoco aveva un ruolo molto importante durante l’intera festa. In ogni quartiere venivano accesi diversi falò e le famiglie si ritrovavano intorno al fuoco a mangiare mentre attendevano il passaggio del corteo con i cavalli. Anche i cavalieri portavano con loro delle fiaccole, le “ciaccare” (ancora oggi in uso ma spente).

Il fuoco dei falò e delle “ciaccare” faceva luce al passaggio della Sacra Famiglia e simboleggiava il risveglio della vita che rinasce con la primavera. Oggi non è più possibile accendere falò, solo alcuni quartieri riescono a conservare la tradizione, in altri i cittadini si sono attrezzati con bracieri e barbecue.

Nel 2017 i falò sono tornati ad illuminare Scicli durante la festa di San Giuseppe.

Info, programma e dettagli: Pagina Facebook Amici di Giorgione

Feste di primavera a Scicli

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