Luoghi di Montalbano a Scicli

A Scicli sulle orme di Montalbano!

Tra tutti i comuni ragusani, Scicli è il paese che più di tutti offre scorci per rendere reale la città immaginaria. A Scicli riconoscerete il Commissariato di Vigata, potrete visitare la Stanza del questore di Montelusa, ammirare l’affascinante Mannara e passeggiare sul lungomare di Marinella.

Gran parte di Vigata si trova a Scicli! Nel centro del bellissimo paese barocco vi sembrerà di passeggiare accanto a Salvo Montalbano, sarete abbagliati dalla bellezza dei luoghi cari al commissario e vi sembrerà di sentire la voce di Catarella!

Quando sognate di vivere come il Commissario Montalbano state desiderando di visitare Scicli.

I luoghi di Montalbano a Scicli

La guida con tutti i luoghi in cui è stato girato Il commissario Montalbano a Scicli

Montalbano nel centro di Scicli

Via Francesco Mormina Penna è la via principale di Scicli. La stupenda strada è presente in molte puntate del telefilm: tutte le volte in cui Salvo Montalbano entra o esce dal commissariato di polizia sono inquadrati i bellissimi scorci che la strada offre. Sono diventati celebri gli arrivi e le partenze dal commissariato con la sua vecchia Fiat Tipo grigia.

La via è un luogo molto importante per ricostruire Vigata. La chiesa di San Michele appare, insieme all’Antica farmacia Cartia, nell’episodio L’odore della notte quando il Commissario va in farmacia per acquistare una fasciatura per fingere un incedente, che gli servirà a giustificare il ritardo con cui si recherà dal questore.

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La chiesa di San Michele ritorna anche né La lama di luce insieme alla chiesa di Santa Teresa, e a tutti i principali monumenti della via. Montalbano, a bordo della sua Tipo, ripercorre il tragitto che una vittima avrebbe percorso prima di essere rapinata, si ferma davanti palazzo Spadaro e poi raggiunge Fazio vicino la chiesa di San Giovanni. Quando arriva anche Augello rientrano in commissariato per continuare l’indagine.

All’interno di Palazzo Spadaro è stato ambientato l’ufficio del sindaco di Vigata dove il giovane Montalbano si reca nell’episodio Ferito a Morte. L’ex Camera del lavoro è, invece, stata scelta per ambientare gli uffici del Commissario Montalbano e del suo vice Mimì Augello. Memorabili i problematici ingressi dell’agente Catarella nell’ufficio del suo capo e i sagaci interrogatori che il Commissario tiene al suo interno.

Catarella è protagonista di alcune scene anche in via Francesco Mormino Penna, nell’episodio Il senso del tatto l’agente Catarella passeggia in questa via con Orlando, cane guida di Nenè Piccolomini non vedente di Vigata, trovato abbandonato nella sua umile casa e su cui indaga il Commissario.

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Anche il Palazzo Comunale è un luogo simbolo della serie tv, ospita il commissariato di Vigata in cui lavora Montalbano. Sono molte le scene girate davanti al palazzo e lungo la via dove il commissario Montalbano passeggia con i suoi colleghi, risolve casi, si arrabbia e corre in auto per partire alla volta di una nuova indagine. All’interno si trovano gli uffici del commissario e dei suoi colleghi Fazio, Augello, Catarella e gli altri.

Se al pian terreno del palazzo ci troviamo a Vigata, basterà salire al primo piano per raggiungere Montelusa. Infatti, piano superiore c’è l’ufficio del Sindaco che ormai viene da molti chiamato la stanza del questore di Montelusa. Si tratta dell’ufficio del questore di Montelusa, Luca Bonetti Alderighi, con il quale Montalbano litiga spesso. Il primo incontro tra i due, nell’episodio La voce del violino, sarà la sintesi del loro rapporto: «Non ho alcuna stima di lei», dice il questore, «Nemmeno io di lei» risponde Montalbano.

Le bellezze di Cava San Bartolomeo compaiono nella fiction tutte le volte che il Commissario va a trovare il questore. Palazzo Iacono è il luogo scelto per ambientare gli esterni della questura. Sono tante le scene in cui Salvo Montalbano arriva con la sua Tipo e parcheggia davanti al palazzo, sullo sfondo la chiesa di San Bartolomeo e sulla destra il barocco Palazzo Fava. La chiesa è presente anche in una scena di Par condicio, quando durante un funerale si incontrano gli esponenti delle due famiglie mafiose di Vigata: i Sinagra e i Cuffaro.

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Nell’episodio Il cane di terracotta, il Commissario e Livia passeggiano nella cava tra giocolieri, trampolieri e colorate bancarelle. Dopo aver vinto un enorme peluche incontrano il commissario Valenti che aiuterà Montalbano nella risoluzione del mistero dei due giovani trovati sepolti nella grotta del Crasticeddu. Nella puntata Il campo del vasaio possiamo ammirare una panoramica del quartiere di Chiafura. Il commissario Montalbano si trova all’esterno del Convento della Croce e parla al telefono con il dottor Pasquano, alle sue spalle si nota il colle di San Matteo forato dalle grotte di Chiafura.

Alcune scene della serie tv sono state girate anche in via Peralta, una piccola stradina vicina all’imbocco della Cava di San Bartolomeo. Nella strada, che nell’episodio Il gioco degli specchi è via Pisacane, è esplosa una bomba davanti al magazzino di Angelino Arnone su cui il Commissario deve indagare. Proprio davanti al magazzino si trova una monumentale edicola votiva in stile barocco con all’interno un bassorilievo a più figure. Nella stessa via, a qualche metro di distanza, troviamo anche la Chiesa della Maddalena.

Piazza Busacca con i suoi monumenti appare in tutti gli episodi della fiction già a partire dalla sigla. Nell’episodio Una lama di luce il Commissario e l’ispettore Fazio entrano nel cortile del convento del Carmine per parlare con una donna, Luigina Castro, a cui chiedono informazioni per risolvere un caso. Subito dopo Montalbano parla al telefono con il dottor Pasquano proprio sotto i portici del convento.

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Anche il giovane Commissario Montalbano si è trovato a girare scende del film in questa piazza. Alla fine del pranzo nella Trattoria da Calogero, che nella serie è stata ambientata in una pizzeria di Piazza Busacca, il giovane Commissario risolve un caso insieme al fido Mimì Augello. Comodamente seduti ad un tavolo su un terrazzino dominano la piazza, davanti a loro i piatti del pranzo appena consumato e alle loro spalle la chiesa del Carmine, il convento e la statua di Pietro di Lorenzo Busacca.

La piazza ritorna anche nella puntata La caccia al tesoro. Il giovane Michele attraversa Piazza Municipio per incontrare Montalbano che lo aspetta per chiedergli informazioni sulla sua fidanzata, Ninetta una giovane ragazza vittima di un misterioso rapimento. Il Commissario interroga il ragazzo sul ponte che si affaccia sull’affascinante quartiere Aleardi che si estende proprio dietro la chiesa della Madonna del Carmine.

Pochi metri più avanti sono invece ambientate alcune scene dell’episodio Il gioco degli specchi. Montalbano e Fazio stanno cercando la signora Concetto Lo Dico per avere delle informazioni utili a risolvere un caso. Prima incontrano il padre e poi raggiungono la signora che sta stendendo i panni nel suo terrazzo. I dialoghi e le atmosfere sono particolarmente colorite e divertenti.

Alcune delle riprese aeree che accompagnano la sigla del telefilm seguono il percorso della cava mostrando la chiesa della Consolazione, la chiesa del Rosario, indugiano su quella di Santa Maria La nova e mostrano il dedalo di viuzze e case che caratterizzano il quartiere.

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Nell’episodio Le Ali della Sfinge Montalbano si reca al convento del Rosario con il fido Fazio per incontrare Padre Pinna, un sacerdote che tira di boxe e aiuta giovani ragazze ad uscire dal giro della prostituzione. Il dialogo tra i due si svolge nel cortile che si apre davanti la chiesa dal quale si può osservare un magnifico panorama: la cava e tutto il centro storico di Scicli.

Sul colle opposto fa bella mostra di sé la chiesa di San Matteo. In una lunga scena, in cui il Commissario interroga il padre, notiamo la chiesa di Santa Maria La Nova che svetta sulle case e fa da quinta naturale alle inquadrature.

«Il convento della Croce a Scicli è un luogo d’invincibile meraviglia», così Luciano Riccieri, sceneggiatore della serie tv Il commissario Montalbano, definì il convento. Nell’episodio Il campo del Vasaio l’agente Catarella recita il ruolo di Giuda in una rappresentazione della Via Crucis all’interno di uno dei chiostri del convento della Croce.

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Tra gli spettatori ci sono anche il Commissario Montalbano e l’ispettore Fazio. Montalbano ascoltando le battute di Catarella ha un’intuizione che lo aiuterà a risolvere un caso. La scena prosegue nel cortile esterno del Convento da cui si può godere di una magnifica veduta del centro di Scicli. In molte altre occasioni la chiesa e il convento della Croce vengono inquadrati, dal basso della Cava di San Bartolomeo o con panoramiche dall’alto.

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Vista la sua posizione strategica e suggestiva, la chiesa è stata inquadrata in alcuni episodi della serie tv. Tra questi ricordiamo la puntata Le Ali della Sfinge, quando il Commissario interroga Padre Pinna nel cortile antistante la chiesa del Rosario e alle loro spalle fa bella mostra di sé la chiesa di San Matteo sul colle.

Ci sono innumerevoli vedute, scorci e stradine di Scicli che sono state scelte per ricostruire la Vigata di Montalbano. Luoghi che probabilmente non hanno la stessa importanza storico culturale delle chiese e dei palazzi ma che rendono il comune ibleo un’incantevole città.

L’Ospedale Busacca è sicuramente tra questi luoghi. Completato con un anno d’anticipo rispetto alle previsioni l’ospedale fu inaugurato nel 1908 soccorrendo i feriti del terremoto di Messina. All’epoca era una delle strutture più all’avanguardia della Sicilia e sorgeva là dove esisteva già un ospedale Settecentesco. La struttura a padiglioni di gusto neoclassico era ispirata al policlinico Umberto I di Roma e fu costruito grazie ai fondi dell’Opera Pia Busacca.

A poca distanza dall’ospedale si trova il cimitero monumentale di Scicli. Sono molte le scene girate in quello che può essere identificato con il cimitero di Vigata. I monumenti sulle tombe, le possenti cappelle familiari in stile neoclassico e barocco compaiono in diversi episodi. In Il senso del tatto Montalbano si reca al cimitero per interrogare la sorella del signor Piccolomini, un non vedente morto in circostanze misteriose. In Gli arancini di Montabano il Commissario assiste al suicidio di un personaggio chiave della sua indagine e in La luna di carta controllerà una bara sospetta, troppo grande per il corpo del defunto. Anche nella puntata La forma dell’acqua il Commissario torna nel cimitero, questa volta per dare l’ultimo saluto al padre.

A pochi chilometri da Scicli si trova una ex cava di pietra pece, in contrada Giarberi. Il Commissario Montalbano si reca in questo luogo all’inizio dell’episodio Una lama di luce quando chiamato da Catarella, arrivato nella cava trova l’agente che parlando in latino gli indica una bara da cui si solleverà il questore Bonetti Alderighi, per fortuna si tratterà di un incubo da cui presto si sveglierà. Alla fine dell’episodio Montalbano tornerà nello stesso luogo e farà una terribile scoperta.

Nello stesso episodio il Commissario incontra Sposìto, un dirigente dell’antiterrorismo davanti alla questura di Montelusa che nella realtà è l’ex caserma dei carabinieri di Scicli in piazza Armando Diaz. Poco fuori Scicli, sulla strada che conduce verso Sampieri, una grande villa è stata usata come set cinematografico. Si tratta di Villa Trippatore, una residenza nobiliare circondata da una grande tenuta che dall’alto di una collina gode della vista di tutta la costa. Nell’episodio Tocco d’artista la villa è la residenza dei fratelli La Russa, è lì il notaio Michele Altofermo racconterà la storia dei due fratelli al Commissario.

Montalbano al mare a Scicli

Donnalucata è un’importante meta del turismo balneare grazie alle sue due grandi spiagge quella di Ponente e quella di Micenci collegate dal lungomare di via Marina. Proprio su questo lungomare Montalbano si trova spesso a gravitare. La realtà cede il passo all’immaginario e via Marina diventa il lungomare di Marinella dove il Commissario incontra spesso donne bellissime come la bionda Ingrid Sjostrom (La forma dell’acqua) o la mediterranea e provocante Anna Bonifacio (Una lama di luce).

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Le indagini lo portano spesso a Marinella, le case che si affacciano sul lungomare sono spesso il luogo dove interrogare sospetti, cercare indizi o sedurre donne. Nell’episodio L’età del dubbio una delle case del lungomare diventa il ristorante Il Cafaro di Montereale dove il Commissario va a cena con la giovane e bella tenente Laura Belladonna. Nella stessa puntata Montalbano incontrerà l’amico giornalista Niccolò Zito per chiedergli un favore e lo farà sul molo vecchio del porto di Donnalucata, che si trova proprio all’inizio del lungomare. Nello stesso luogo è stata ambientata anche una scena di Gatto e cardellino.

Un altro scorcio di Vigata è stato ricostruito a Donnalucata grazie al rosso palazzo Mormino Penna. Nell’episodio La forma d’acqua l’avvocato Rizzo esce dal palazzo e rilascia alcune dichiarazioni alla stampa in seguito all’omicidio dell’ingegner Luparello. Politica, omicidi, intrighi e sete di potere si intrecciano in questa storia.

Anche Sampieri è entrato a far parte dell’immaginario cinematografico della fiction Il commissario Montalbano, sono tante le scene girate nella graziosa frazione di Scicli.

La lunga spiaggia di Sampieri che corre fino a Punta Pisciotto, dove resiste la Fornace Penna, offre uno dei panorami più belli del sudest siciliano. Tra tutti i luoghi di Montalbano la Fornace Penna è sicuramente quella che, insieme al Commissariato, ritorna più spesso sul piccolo schermo. Gli appassionati del commissario Montalbano l’hanno vista per la prima volta nell’episodio La forma dell’acqua, da quel momento la Fornace è diventata La Mànnara una malfamata località dove, attorno ad una vecchia fabbrica cadente, traffici illegali si intrecciano con prostituzione e misteriose sparizioni. Lì verrà trovato morto l’ingegner Luparello, noto esponente politico locale, sulla cui fine indagherà Montalbano.

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La Mànnara ritorna in la Pazienza del ragno quando Susanna Mistretta, giovane e bella ragazza, sparisce senza lasciare tracce. Il suo motorino viene ritrovato in una strada vicino la Fornace, luogo in cui il Commissario si troverà spesso a gravitare quando dovrà risolvere i suoi casi.

Il centro di Sampieri, il lungomare e le spiagge del piccolo borgo sono state usate per ricostruire scorci di Vigata e di Marinella. Il lungomare Miramare, soprattutto la parte finale, con le case separate dal mare solo da una stretta lingua di terra, è il luogo dove Montalbano conosce l’avvenente vicina di casa Viviana Lombardo che sarà al centro delle sue attenzioni nell’episodio Il gioco degli specchi. In Ritorno alle origini il giovane Commissario correrà a perdifiato sul lungomare di Sampieri, insieme a Mimì Augello e gli altri agenti, per acciuffare una banda di scaltri trafficanti di droga.

Punta Corvo è un’oasi di rara bellezza, un’alta scogliera coperta di macchia Mediterranea e con ripidi accessi al mare corre per circa due chilometri tra le frazioni di Cava d’Aliga e Sampieri. Questo tratto di costa non è tra i più battuti ma riserva bellezza e mare limpido.

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Sulla scogliera un’ammaliante casetta trascina in un’atmosfera senza tempo. La casetta del finanziere, in origine un vecchio faro usato dalla Guardia di Finanza, è un piccolo caseggiato abbandonato circondato da agavi e fichi d’india con una piccola guardiola sul bordo della scogliera che si affaccia sull’azzurro del cielo e del mare.

Montalbano si spingerà fin lì in La gita a Tindari, durante un’indagine si troverà a sfondare con difficoltà la porta della Casetta per fare un’importante scoperta. Punta Corvo sarà anche il posto dove il Commissario andrà alla fine dell’episodio La caccia al tesoro dopo aver risolto una complessa indagine che lo vedrà in pericolo di vita. Abbandonati i vestiti sulle piante si butterà in acqua affogando paure i tristi pensieri in una rilassante nuotata in un mare da cartolina.

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